th 0004Alcuni miti negli USA
Come ebbe a scrivere Jacques Serguine nel suo “A posteriori” introducendo il testo di Dupouy “Antologia della sculacciata e della flagellazione", non esistono culetti innocenti, conseguentemente – e questo lo aggiungo io – ogni posteriore dovrebbe essere sculacciato.  Essi sono spesso sornioni, ipocriti, traditori.  A volte, meno adorabili ma, sempre, pallidi come opali e, come tali, luminosi.
Guardateli ed ammirateli con il giusto spirito e troverete in ognuno di essi, anche in quelli apparentemente meno appetibili, il giusto perché.

Così, dall'Europa tormentata dal secondo conflitto mondiale, il mercato delle “nostre” immagini migrò verso gli States dove Irving Klaw si rivelò il principe e, con lui, si consolidò il mito della Bettie Page in versione fetish/spanking; come non ricordarla nelle foto sulle pagine della rivista Exotique le cui copertine erano sovente opera di Bilbrew? Di Klaw è doveroso ricordare, anche e soprattutto, la sorella Paula la quale, oltre ad essere la fotografa della maggior parte dei lavori di studio, fu quella che salvò (il salvabile) dei lavori del fratello quando, a causa della censura, egli dovette bruciare quasi tutto il materiale fotografico prodotto, negativi inclusi.

Pochi anni prima iniziò a pubblicare Stanton che sovente si prestò come modello sottomesso e Bilbrew, fantastici ed ineguagliabili artisti. Come dimenticare, poi, i contenuti della rivista “Bizarre” di John Willie (John Alexander Scott Coutts) o, come amava definirlo Eric Kroll, il “Leonardo da Vinci del feticismo”, che negli anni ’40 si trasferì a New York dall’Australia, lasciando in terra australe la moglie Holly Anna Faram, sua splendida modella e musa, ma mai separandosi da lei. Pioniere del bondage occidentale e grande divoratore di riviste giapponesi (dal Kitan Club e sul Kitan Club John prese e diede non poco impulso ed ispirazione), precursore dei corpetti di latex nero, degli stivaloni e dei tacchi vertiginosi che indossavano le modelle in posa per le sculacciate.

Nelle foto di quel periodo le modelle sono sempre belle, procaci, formose, avvenenti, le stesse modelle che posavano anche come pin up per i soldati americani, prima durante la II Guerra Mondiale e, poi, durante la Guerra di Corea; mai completamente nude (per una questione di censura!!) indossano quasi sempre uniformi o divise, siano esse studentesse o infermiere, poliziotte o cameriere.

L’aspetto disciplinare è blandamente soppiantato da quello erotico ed inizia un timido percorso di avvicinamento ad altre passioni che si affrancherà dopo pochi anni.

In primis il bondage e poi il feticismo degli indumenti e, dopo qualche decennio con un processo di lenta maturazione stante anche la severa censura, arriva la donna legata e torturata così come la vediamo nelle riviste anni ‘60 della House of Milan e, poi, nei primissimi tremolanti filmini senza sonoro in super 8.

Quanta strada dalla francese fessée di 120 anni fa.

 

Qualche foto (by Fulvio Brumatti)

Come è giusta l’affermazione di Paul che tra la prima produzione di foto in Francia e la prima negli Usa è un salto completo per stile, ambientazione, soggetti e … tanti decenni, magari ci mettiamo pure due guerre mondiali di mezzo e un paio di atomiche; perché no?

Ho provato a suddividere un po di foto a seconda dei periodi in modo da contestualizzarle e dare un senso a ciò che si vede.

Parto con una prima foto stimata (si parla in molti casi di semplici supposizioni mancando riferimenti precisi) anni 40 con una sorridente Mistress. Ben strano partire con una Mistress visto che poi la stragrande maggioranza sarà tutta con soggetti di arrendevoli sottomesse che offrono le loro natiche a maschili e femminili mani che sculacciano. 

Di non facile collocazione temporale le seguenti foto:

Con gli anni '50 decolla la produzione di foto "fetish", di lotta tra donne, sculacciate ed ammiccanti mistress depravate: l’artefice principale di questo filone è Irving Klaw, coadiuvato dalla sorella Paula e dalla famosissima (già allora) modella Bettie Page, regina dei Camera Club e paginone centrale di Playboy nel gennaio 1955. Una quantità di foto incredibile per un mercato nascente. Ai posteri è rimasto (sì e no) il venti per cento degli scatti (realizzati sia nello studio dei fratelli Klaw sia durante i Camera Club, antesignani dei moderni model sharing) e qualche spezzone di film burlesque; erano anni di censura ed Irving ne subì fortemente il peso. Foto distrutte dallo stesso fotografo, per evitare un ben più pesante condanna di concorso di colpa nel disgraziato accadimento di un giovane che si era ucciso da sé legandosi malamente. Bettie Page, anche lei coinvolta nella "caccia alle streghe" innescata dal senatore democratico Estes Kefauver (del suo stesso Stato, il Tennessee) scampa di un pelo la condanna per pornografia e non è più interessata a continuare, diventa volontaria di un'organizzazione religiosa e mai più posa per nessuna foto.

Fine di un’epoca.

Tutti conoscono le foto di Bettie Page e qui un semplice assaggio

Completamente fuori dal contesto SM c’è una diffusione d'immagini a carattere spanking tratte dalle foto di scena di film per … famiglie.

Negli anni ‘50, ma anche prima compaiono numerosi film dove il marito o il promesso sposo ritiene di dover punire, per qualche colpa, con una sculacciata la “sua” donna. Lo fa con grande naturalezza, lei protesta, ma con rispetto per la decisione dell’uomo. Sono anni in cui l’uomo americano è davvero il capofamiglia indiscusso tant’è che non c’è nemmeno la necessità di nascondere queste punizioni che spesso avvengono davanti amici e parenti che mostrano di approvare questi metodi.

Sono film di cui nessuno sa più nulla, ma di essi rimangono invece solo le foto di queste scene: chissà come mai?

Gli attori sia da una parte sia dall’altra sono per lo più attori e attrici famosi.

Un paio di queste foto non sono tratte da film ma hanno la stessa impostazione di sculacciata pubblica)

Sparse in quegli anni ‘60 e ‘70 le foto a seguire. Gli anni ‘70 sono gli anni d’oro della casa editrice House of Milan tutta incentrata sulla dominazione dell’uomo sulla donna. Per lo più scene di tortura, bondage e qualcosa anche di spanking. In Italia alcune copie di queste riviste arrivavano per vie molto clandestine. Prima tappa da Usa ad Olanda e poi da Olanda a Milano nascoste in camion. Le riviste della House of Milan precedono di un decennio la fioritura di tante altre testate americane che sono poi esportate ufficialmente in tutta Europa

Gli anni ‘80 nella fustigazione e nello spanking vedono come pioniere Ed Lee. La sua produzione clandestina è di cassette VHS in tema fustigazione e spanking tramite due case editrici: la Nu West per la dominazione su donna e la Leda per dominazione su uomo. Ai video si aggiunge anche qualche rivista e molti dettagliati cataloghi.Solo dieci anni fa Ed Lee ha mollato per ragioni di età. Ma prima di mollare quante centinaia e centinaia di ragazze ha fatto soffrire/godere?

Sorority e flapper è fenomeno tutto e solo americano. Interessantissimo! Riguarda aspetti squisitamente legati al mondo femminile e che nel campo dello spanking spazia nelle sorority, quelle aggregazioni di studentesse dei College improntate su gerarchie, anzianità di College, potere economico e sociale delle famiglie di appartenenza. Le punizioni sono somministrate quasi sempre con paddle di legno.Per sapere del fenomeno delle flapper rimando all’articolo di Re Franco sul sito Gabbia.com

Il cinema di cui sopra ha mostrato una realtà e non semplice invenzione. Ha mostrato che dentro la famiglia - con gran naturalezza e senza che questo sia percepito dalla società come violenza – si sculaccia.Perlopiù natiche femminili ma sono anche i mariti a prenderle, specie in camera da letto con la moglie in vestaglia di seta, seduta sul puff davanti alla specchiera che mai mancava nelle ampie camere da letto dell’alta borghesia, Punizione amministrata in questo caso con il dorso della spazzola per i capelli.

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