Durante gli ultimi anni, soprattutto in Occidente e in Italia come altrove, si è vista una sorta di guerra santa tra puristi del bondage, portatori di una filosofia semiascetica delle corde, e gli altri, brutti-sporchi-ecattivi, che ritenevano le corde parte integrante del sadomaso e la costrizione parte integrante delle dinamiche D/s.
Purtroppo questa guerra santa (che non potrà mai avere né vincitori né sconfitti come ogni guerra santa che si è combattutta e si combatte nel mondo) è stata monopolizzata da chi le corde le faceva girare mentre poco o nulla peso veniva dato a chi tra le corde ci stava. Ma ora le cose sono un po' cambiate e anche le modelle (rope bottom, bunny, bondagette, chiamatele come volete) hanno preso carta e penna - si fa per dire - e hanno iniziato a parlare di loro.
Forse perchè i tempi sono maturi per una più partecipata cultura della sessualità non convenzionale, forse perché le ragazze nate dopo il 1990 si fanno meno "edulcorare" dai rigger coetanei e da noi vecchietti del cordame, forse perchè ormai le dita scorrono veloci sulla tastiera e da FB a FetLife le informazioni comunque si possono reperire più facilmente.
Fatto sta che anche le rope bottom adesso possono e vogliono esserci.
E come al solito, quando le donne possono prendere la parola, non mancano le sorprese. In genere piacevoli.
Ho tradotto per voi un post di una rope bottom piuttosto famosa e qui ve lo scarico per vostro diletto.
E voi - come chiede la fanciulla - cosa avete da dire sul vostro "lato oscuro"?
_______________________________________________
Evie Vane: il lato oscuro del bondage
«Perché fai bondage?" recitava il suo testo.
Stavamo discutendo in modo molto intenso.
"Connessione, passione, sensazione, o trascendenza,"
Ho risposto in battuta. Le risposte standard.
"OK, ma qual è il lato oscuro? Quasi sempre c'è anche un lato oscuro. "
Ora c'era una domanda che non avevo mai sentito in tutta la mia carriera di rope-bottom. Una domanda che mi ha incuriosita e ho riflettuto su di essa.
Sto ancora riflettendo su di essa.
Se, quasi sempre, c'è un lato oscuro, quasi sempre le persone sono riluttanti a parlarne, anche se possono chiamarlo per quello che è.
Soprattutto negli Stati Uniti, dove il primo comandamento sembra essere: "Tu devi sembrare felice il più spesso possibile", e il secondo è, "Se tu ti senti infelice, dovrai trovare il modo per rigirare la cosa in modo positivo."
Il lato chiaro è facile. Ci piace vivere nella luce, lottare per la luce, mostrare noi stessi nella luce migliore possibile. "Metti il tuo piede migliore in avanti." "Mettere su una faccia felice" è ritornello di mia madre che mi risuona nelle orecchie: ". Se non si può dire qualcosa di bello, non dire niente".
Ma io voglio dire le cose non-belle. Voglio fare le cose non-belle. Fa parte del motivo per cui mi piace il bondage: è al di là dei confini del bel, accuratamente modulato e filtrato, mondo.
Questo forse è parte del motivo per cui si fa bondage?
Questo lato oscuro del farsi legare (rope bottoming - NdT), che forse sentiamo inconsciamente, anche se non lo riconosciamo, è quello che ci invita tra le corde.
E 'quella sensazione oscura, quella voce che sussurra che meritiamo il dolore, la sofferenza o l'oggettificazione, che siamo inadeguati o sbagliati o semplicemente progettati male. Forse ha le sue radici in un abuso o nella negligenza o in traumi, e se è così, il mio cuore è con voi. Nessuno merita quel tipo di dolore.
Ma non lo è .
Pensiamo che il lato oscuro sia un difetto, che non dovrebbe essere lì e che se è lì non siamo normali. Così lo ignoriamo, cerchiamo di evitarlo, comprimerlo. Cacciarlo tanto quanto è possibile lontano, fin negli angoli della nostra mente. Ma ecco la cosa: è'parte di noi. Ed è lì sia che lo riconosciamo o no, che lo vogliamo o no.
"Ugh, come posso liberarmene?" mi lamentavo con un amico che conosce bene l'auto-analisi.
"Ora che posso vedere l'ombra, come faccio a farla andare via?"
Mi aspettavo che mi raccomandasse di ricorrere a qualche consulente, una terapia cognitiva, la programmazione neurolinguistica, una qualunque cosa così.
La sua risposta è stata sorprendente. "probabilmente non accadrà mai", ha detto. "Ma si può imparare a ballare con il proprio lato oscuro."
"Che diavolo significa?" Ho chiesto.
Ha continuato a spiegare come ci si può immergere nel lato oscuro, ma non lasciare che ci regoli.
E’ possibile esplorarlo e girarci forse anche caderci, sempre riconoscendo che è solo una parte di te, e si può scegliere quando assecondarlo e quando no.
Wow.
E’ stato liberatorio sentire tutto questo e sorprendente sapere che non solo non c'è niente di sbagliato in me nell’avere un lato oscuro (più o meno tutti ne hanno uno, ha detto), ma anche che va bene se rimane lì.
E ha portato una nuova profondità, la comprensione, e la libertà al mio agire da rope bottom.
L’essere una rope bottom alimenta un bisogno che era sempre lì, ma ora ha un nome.
E dargli un nome mi ha dato un nuovo potere.
Ora posso guardare quell'ombra e dire: "So che sei lì. Tu non mi fai più paura e non mi controlli. Ho scelto di ballare con te in questo momento. "E io ricordo a me stessa che ci sono molte ragioni per cui faccio bondage e l'ombra è solo uno di loro.
(Attivamente incorporare qualcosa come un trauma o un abuso in gioco BDSM è effettivamente chiamato “gioco d’ombre”, tra l'altro, e si possono trovare scritti online.)
La risposta che alla fine ho dato del mio lato oscuro a quel partner di corda molto perspicace, non importa qui.
Ciò che conta è che forse vedrete il vostro lato oscuro, se ne avete uno, un po 'più chiaramente e rendervi conto che, invece del suo essere qualcosa da rimuovere, starci male, o sentirsi anormali, forse si può capire come ballare con esso per approfondire sia la vostra esperienza come bottom sia la comprensione di voi stessi.
Quali sono i tuoi pensieri sul lato oscuro del rope bottoming?
Evie Vane is the author of The Little Guide to Getting Tied Up, available on Amazon in English and Japanese. She has performed as a rope bottom at MBE, Masquerotica, Opel Productions parties, and the Folsom Street Fair, and is a regular guest on Kink.com’s The Upper Floor. Find Evie on FetLife, Facebook, Twitter, and RopeBottoming.com.