La pigrizia nello scrivere (o forse la stanchezza per aver scritto troppo nella mia vita) mi viene improvvisamente rotta da questioni di donne.
E le donne. Le donne e le feste SM. Come, perchè, percome, dunque.
In sottofondo, ma molto in sottofondo, la cultura femminista. Ahh quante parole, tutte belle. Quale uomo non sa dire e scrivere parole che dimostrano la sua moderna e illuminata apertura.
Altro è però rapportarsi nei fatti e non in dotte disquisizioni con quella fragilità figlia di una lunga storia.
Non l'ho mai consentita di esprimersi questa fragilità alle ragazze appena diciottenni o a quelle quarantenni che da sole o con un compagno di facciata, hanno suonato alla porta dell'ULTIMO LUNEDI.
Ho visto mani tremare, ho visto voglia di fuggire prima ancora di avvicinarsi al banco della reception.
Ho visto la paura figlia di questa fragilità.
Ho visto occhi che guardavano attorno in cerca di una conferma della giustezza delle proprie sensazioni cioè quella di essere vaso di coccio tra vasi di ferro e quindi che era giusto ritornare il prima possibile sui propri passi.
Ma attorno, lo specchio che doveva dare questa conferma, invece diceva altro. O forse non diceva proprio nulla come se quell'essere femminile appena entrato fosse un'ombra senza materia con le sue forme.
Un'ombra che nel corso della serata prende però, se ha voglia, corpo secondo tempi e modi non decisi da altri, ma solo da se stessa. Appunto, se ne ha voglia.
Nulla avviene per nulla. Non è che alla porta d'ingresso dell'ULTIMO LUNEDI c'è un magnete che trasforma tutti in educatissime e rispettosissime persone.
Però si può cacciare con un calcio in culo chi dentro non lo è.
La cassa del locale ne risente. Pazienza. Questa volta è andata così.
Calci in culo in senso metaforico, s'intende. Ma non metaforico il pugno che mi stese in strada 10 o 15 anni fa alle 4 del mattino uscendo. Lo sfogo di uno che senza calci, ma in modo categorico era stato allontanato molte ore prima. Un solo pugno a fronte di varie centinaia di “no, scusa non è festa per te”, è comunque bilancio non male.
Oggi l'ULTIMO LUNEDI vive di rendita di questa politica che ha sacrificato tante persone. Oggi sono poco frequenti questi “sorry, non fa per te” perchè le voci corrono e si sa da molto tempo che all'ULTIMO LUNEDI è così. E' così senza eccezioni, né ci sono gli amici degli amici sui quali chiudere un occhio.
L'aria senza rompiscatole diventa buona, piacevole da respirare per tutti specie per chi ha bisogno ancor più degli altri di sentirsi come a casa sua.
Certo, certo, c'è anche l'accoglienza. Si tratta di individuare con occhio attento e vigile chi ha varcato la soglia con passo titubante e cuore in subbuglio e farsene carico. Senza opprimere, ma dando concreta sensazione che un punto di riferimento preciso c'è lì dentro tra tante facce sconosciute. Ma com'è che queste facce non mi guardano? Ahhh forse io sono ancora solo un'ombra ed è tempo che io diventi corpo.
Gli altri, le altre qui si divertono e anch'io potrei. No, no aspettiamo di vedere, aspetto ancora una mezz'ora, magari aggancio quel tipo che non è male, tohh intanto guardo, chissà cosa si prova a essere sculacciata come quella lì su quel divanetto; e quell'altra com'è che non ha paura di fargli troppo male con quella frusta, sì lui ha un bel culo ... frustare un uomo ...? brrr non so, forse, lui che non sa che oggi sono qui se la meriterebbe la frusta, ma ne sarei capace? ; e essere legata ? Magari prima di andar via vedo se qualcuno mi fa provare ...
Un ordine disordinato s'avverte in giro e rassicura. Regole non scritte, ma che si annusano nell'aria.
Ombre che diventano corpi e che diventano festa, che sono assieme a tutti - uomini e donne - la festa.
Così sempre e ovunque dovrebbe essere e non solo all'.....